venerdì 20 dicembre 2013

Nursing malpractice e nesso di causalità

Avete mai sentito parlare di Malasanità? quasi ogni giorno TG e quotidiani ci bombardano con questi titoli di coda, cercando di aggiudicarsi l'esclusiva della notizia scandalo.
nursing malpractice


Con questo termine i giornalisti mettono dentro in unico calderone i casi di errori nella sanità,  siano essi di tipo medico o infermieristico, poco importa, non fa nessuna differenza.

Ma per gli addetti ai lavori, spesso dietro quella notizia, riusciamo e percepire l'errore umano, a causa di tanti fattori, ma pur sempre un errore e purtroppo, spesso causato da noi infermieri.

Nursing malpractice
Questo termine coniato dagli inglesi, non certo perché l'infermiere italiano è esente da errori, ma semplicemente perché la nostra cultura è ancora lontana da certificare e classificare questi dati.

In questi anni la nostra professione ha avuto una evoluzione importante, in termini di competenze, di carichi di lavoro e di responsabilità.

Purtroppo, a causa di diversi fattori, umani, tecnologici, organizzativi, possiamo commettere degli errori, provocando spesso involontariamente danni al paziente.


Quali sono le cause maggiori?
Le cause maggiori di una nursing malpractice sono diverse, tra cui:
  • Carente comunicazione all'interno dell'equipe;
  •  Mancanza di sistemi di certificazione e documentazione;
  • Assenza della documentazione infermieristica;
  • Carenza di personale;
  • Scarsa organizzazione;
  • Personale non adeguatamente preparato.
Uno studio American Society of Hospital Pharmacy, ha documentato la maggior percentuale di errori infermieristici che riguardano:
  • Errori di terapia;
  • Errori trasfusionali;
  • Errori che arrecavano infezioni;
  • Ulcere;
  • Cadute accidentali.
Nesso di causalità
Spesso leggiamo sentenze di condanna di medici e infermieri, prendiamo atto della condanna, senza sapere però, come il giudice è arrivato a quelle conclusioni.

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A monte di quella decisione finale, il giudice si affida a dei consulenti tecnici, conosciuti come periti, per poter accertare il nesso di causalità dell'evento dannoso.

Quindi il nesso di causalità è il rapporto che corre tra due fenomeni, l'una è la qualità di causa, l'altro quella di effetto.

La medicina legale tiene conto di due fattori complementari tra loro per l'accertamento del nesso causale:
  • Da un punto di vista biologico;
  • Da un punto di vista giuridico. 

 Criteri per accertare il nesso di causalità?
La valutazione del nesso causale in medicina legale, si basa su diversi criteri complementari tra loro:
  1. Criterio cronologico;
  2. Criterio topografico;
  3. Criterio della continuità fenomenica;
  4. Criterio dell'idoneità;
  5. criterio dell'esclusione.
Criterio cronologico

Consiste nel giudicare se l'intervallo trascorso dall'azione lesiva alla comparsa delle prime manifestazioni di una determinata malattia e  sia compatibile o meno con l'esistenza di una relazione causale.

Criterio topografico

E' la  corrispondenza tra le regione anatomica interessata dell'azione lesiva, e la sede d'insorgenza della malattia.

Il rapporto può essere diretto, se esiste identità di sede, oppure indiretto, se la lesione  compare a distanza dal punto dell'azione traumatica, oppure il rapporto può essere da contraccolpo, quando la lesione si trova diametralmente opposta alla sede traumatizzata. 

Continuità fenomenica

E' rappresentata dalla continuità ininterrotta tra i sintomi seguiti dall'azione lesiva, e quelli della malattia stessa.

E' possibile però, che i sintomi della malattia  possano comparire anche a distanza rispetto all'azione lesiva, in quel caso si parla di intervallo libero, pensate ad un ematoma epidurale.

Criterio di idoneità

Valuta l'idoneità dell'azione lesiva a produrre una malattia; si cerca una proporzionalità fra causa ed effetto e una compatibilità tra l'azione lesiva e il danno verificatosi.

Criterio di esclusione

 Consiste nell'escludere ogni altra possibile causa circoscrivendo il solo fattore eziologico.

In seguito a questi criteri e alla documentazione clinica, il consulente tecnico esprime al giudice il suo parere in forma scritta, sulle eventuali responsabilità, mediche e infermieristiche.


La tua opinione
Secondo voi a chi si dovrebbe rivolgere un giudice per poter accertare un errore infermieristico? e noi, a chi ci rivolgiamo in caso di un parere tecnico che riguarda il nostro lavoro? lasciami il tuo commento.











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